Bloom
Contro la distruzione dell’oceano e per la protezione dei piccoli pescatori
Un'ONG 100% efficace
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Per far sì che i nostri supermercati smettano di renderci complici della distruzione dell’oceano.

Come cittadini, ci rifiutiamo di essere complici del massacro della vita marina e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse per riempire gli scaffali dei nostri supermercati.

Lavoro forzato, violenza fisica e verbale, privazione della libertà, metodi di pesca distruttivi, strage di animali marini, squali, razze, tartarughe e barriere coralline: ecco cosa si nasconde dietro le scatolette di tonno vendute nei supermercati.

Tutto ciò è insopportabile e inaccettabile.

Il tempo delle dichiarazioni e degli annunci sulla RSI* è durato troppo a lungo. Vogliamo misure concrete e risultati tangibili! (*Responsabilità sociale d’impresa)

Una catena di supermercati come Carrefour, la principale insegna della grande distribuzione francese, dovrebbe essere esemplare nella selezione della sua offerta di pesce. Questo affinché i consumatori possano acquistare dei prodotti come le scatolette di tonno senza doversi sentire colpevoli di aver contribuito ad una filiera industriale brutale dal punto di vista umano e distruttiva dal punto di vista ecologico.

Ci rifiutiamo categoricamente di sostenere con i nostri acquisti dei crimini ambientali e contro i diritti umani!

Se Carrefour si impegnerà ad attuare delle misure urgenti per proteggere i diritti umani e la salute degli oceani, potrà trasformare le pratiche della pesca industriale che distrugge la vita marina, dando l’esempio di cosa significhi essere una multinazionale veramente responsabile.

Chiediamo a Carrefour di smettere di vendere tonno proveniente da attività di pesca distruttive e da filiere di lavorazione irresponsabili.

Quando comprate del tonno in scatola in un negozio Carrefour, non vorreste certo contribuire a distruggere l’oceano e a calpestare i diritti umani. Ma, purtroppo, è così.

Per riempire i loro scaffali di scatolette di tonno, i supermercati si rivolgono a delle filiere di pesca e di lavorazione industriale che adoperano delle pratiche antiecologiche e antisociali. I supermercati chiudono deliberatamente un occhio sull’impatto disastroso dell’industria del tonno tropicale, pescato nelle lontane acque dell’Africa e nel Pacifico.

Oggi la pesca del tonno tropicale è associata a delle violazioni inaccettabili dei diritti umani: lavoro forzato, minacce fisiche e verbali, violenza sessuale, schiavismo moderno, mancato pagamento dei salari, condizioni di lavoro pericolose, abusive e disumane a bordo dei pescherecci, mancanza di assistenza sanitaria, malnutrizione… L’elenco è lungo ed agghiacciante. Queste diffuse, gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani si combinano con pratiche di pesca che distruggono gli ecosistemi marini, mettendo a rischio la sopravvivenza delle popolazioni di tonno tropicale… Le industrie tonniere europee catturano e mettono in scatola dei tonni pinna gialla troppo giovani per aver avuto il tempo di riprodursi, minacciando così il rinnovo delle popolazioni pescate !

I pescatori industriali europei utilizzano anche delle attrezzature ad alta tecnologia come i dispositivi di aggregazione dei pesci (o “FAD”, Fish Aggregating Devices), zattere ad alte prestazioni che attirano i pesci e causano una strage di animali marini, comprese specie vulnerabili come squali seta e tartarughe, minacciati di estinzione. Il 60-90% di queste zattere galleggianti viene poi abbandonato in mare, dove continua a intrappolare la vita marina, a devastare le barriere coralline e a inquinare l’oceano.

I marchi della cosiddetta “pesca sostenibile” come l’MSC (Marine Stewardship Council) hanno degli standard ecologici e sociali totalmente insufficienti, eppure questo è il tipo di strumento che i supermercati usano per evitare di assumersi le loro responsabilità di controllo dei prodotti che vendono.

La misura è colma, ne abbiamo abbastanza.

Rifiutiamo il cinismo e l’avidità dei supermercati che scelgono di chiudere gli occhi di fronte all’intollerabile brutalità della filiera di produzione del tonno e che ci rendono complici di questi orrori.

Carrefour ha una responsabilità particolare: è la principale catena di supermercati francese e la settima al mondo. Carrefour ha il potere e il dovere di esigere pratiche virtuose dai suoi fornitori. Glielo impone la legge sul dovere di diligenza aziendale varata nel 2017 in Francia, stato dove Carrefour ha sede legale. Carrefour può e deve dare l’esempio. Trasformando le proprie politiche di acquisto, Carrefour ha il potere di cambiare l’intero settore della pesca industriale al tonno.

CHIEDIAMO A CARREFOUR DI INTERVENIRE CON URGENZA PER PORRE FINE ALLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI E ALLA DISTRUZIONE DELL’OCEANO E DELLA BIODIVERSITÀ MARINA


Per saperne di più

Le pratiche documentate lungo tutta la catena di produzione del tonno violano numerosi trattati internazionali ratificati dalla Francia, nonché altri strumenti giuridici internazionali a cui Carrefour fa riferimento nel suo Piano di Vigilanza aziendale e che devono essere rispettati da tutta la sua catena di approvvigionamento: la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, la Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (n. 188) sul lavoro nella pesca e numerose convenzioni ONU.

Per vedere tutte le richieste dettagliate che abbiamo avanzato a Carrefour attraverso una procedura formale di diffida, cliccare qui

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